Tra esagono e pentagono: una verifica empirica del modello di Holland

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Associazione Italiana di Psicologia
XX CONGRESSO NAZIONALE DELLA SEZIONE DI PSICOLOGIA DELLO SVILUPPO

di ANDREA LAUDADIO*, MARCO AMENDOLA**, MADDALENA BAUMGARTNER**, MARINA CONTI*
*Facoltà di Psicologia 2 – Università di Roma “La Sapienza”
** Università di Cassino
e-mail: andrea.laudadio@uniroma1.it

Secondo Guichard e Huteau (2003) le diverse definizioni fornite in letteratura sugli interessi professionali non variano in modo considerevole: sostanzialmente gli interessi professionali rappresentano le preferenze per classi di attività differenti che evocano professioni o gruppi di professioni.

Tra le tante, è largamente riconosciuta l’importanza della teoria di Holland. Secondo Gottfredson (1999, p15) «La sua teoria […] ha rivoluzionato il discorso della consulenza di orientamento professionale nel mondo intero».

Nel modello teorico di Holland (1959, 1966, 1973) le scelte di orientamento dipendono dall’abbinamento – o dalla congruenza – tra la personalità degli individui e l’ambiente. A partire da questo presupposto, per il quale le scelte in orientamento sarebbero “orientate” anche sulla base dell’espressione della personalità, Holland ritiene sia possibile studiare la personalità a partire dagli interessi professionali (Guichard e Huteau, 2003) e, a questo fine, definisce sei tipi: Realistico, Investigativo, Artistico, Sociale, Imprenditoriale e Convenzionale che – sempre secondo Holland – non sono indipendenti ma legati tra loro all’interno di un modello “esagonale” che sancisce prossimità o distanze tra i vari tipi. In senso orario, i vertici dell’esagono sono R (realistico), I (investigativo), A (artistico), S (sociale), E (imprenditoriale), C (convenzionale).

La struttura di Holland è stata largamente testata in letteratura, soprattutto tramite modelli correlazionali e fattoriali. L’intenzione di questo contributo è di verificare “graficamente” la struttura esagonale mediante l’utilizzo della metodologia dello scaling multidimensionale.

Essendo lo scopo della ricerca quello di svolgere una verifica su una ipotesi correlazionale, e non di trarre inferenze dal campione alla popolazione di riferimento, è stato deciso di utilizzare un campione di convenienza: i soggetti sono partecipanti che hanno aderito ad attività di orientamento svolte nell’anno 2005 e 2006.

Il campione, complessivamente, è costituito da 1404 soggetti. Il 52,84% maschi e il restante 47,15% femmine. L’età media dei soggetti è di 17 anni e 1 mese (d.s. 1 anno e 7 mesi). Il 26,92% dei soggetti proviene da un istituto tecnico, il 23,43% da un liceo scientifico, il 18,01% da un istituto professionale, il 10,54% da un liceo psico-pedagogico, il 7,62% da un liceo classico, il 5,27% da un liceo artistico (22 soggetti – pari al 1,56% – non ha indicato la scuola frequentata).

A ciascun soggetto è stato somministrato il questionario di orientamento Self-directed Search –R (Holland, et al. 2003; adat. it. di Polàček 2003).

Per verificare l’ipotesi del modello esagonale alla base dello strumento SDS è stata utilizzata una procedura di scaling multidimensionale. L’ispezione del grafico di sintesi offre una prima importante indicazione. Sembra infatti che – almeno sul campione di giovani allievi italiani – l’esagono muti in un pentagono, in cui l’area Convenzionale e l’area Imprenditoriale sembrano avvicinarsi, fino al punto da individuare un nuovo vertice definibile come “Commerciale”.

Infatti, mentre tutte le sezioni del questionario di Holland afferenti alle aree Artistiche, Realistiche, Investigative e Sociali, sono distinte, le sezioni Convenzionale e Imprenditoriale sono raggruppate.

Suddividendo il campione sulla base del genere – e ripetendo l’analisi – sembrano evidenziarsi alcune differenze degne di nota. Mentre per i maschi la figura che si ottiene è un pentagono tendente ad un esagono, per le femmine la struttura pentagonale precedentemente descritta sembrerebbe confermata. Per le femmine, inoltre, sembrano evidenziarsi anche ulteriori differenze: le professioni dell’area Investigativa (Meteologo, Biologo, Astronomo, Analista di laboratorio…) migrano all’interno del vertice Realistico mentre le autovalutazioni di area realistica (abilità manuali) migrano in quello artistico.

Queste differenze lascerebbero intendere che maschi e femmine attribuirebbero significati diversi agli item del questionario: le femmine. Infatti, potrebbero vedere le professioni dell’area investigativa più “pratiche” e legate all’uso di strumenti che associate al ragionamento investigativo e, al tempo stesso, ritenere le abilità manuali più associate al “saper creare” che al “saper aggiustare” o riparare.

Tali differenze suggerirebbero la necessità di una revisione dello strumento (e forse della teoria), in un’ottica di genere.