Configurazioni organizzative dei servizi di orientamento

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Dettagli:

di Andrea Laudadio, Marco Amendola, Stefania Ferrari, Anna Grimaldi
Ente: ISFOL, Istituto per lo sviluppo della formazione dei lavoratori

All’interno del dibattito scientifico e istituzionale sui temi dell’orientamento è ampia l’attenzione dedicata a coloro che – a vario titolo – si occupano dell’erogazione di servizi orientativi (Pombeni, 1990; Sarchielli, 2000 Castelli, Venini, 2002; Messeri, 2002).

Peraltro questa necessità è particolarmente sentita proprio dagli operatori di orientamento e, naturalmente, condivisa negli ambienti accademici. Su questo tema, in una precedente ricerca Isfol (Grimaldi, 2003) svolta su un ampio campione di professionisti dell’orientamento, una significativa percentuale di operatori individuava, accanto alla frammentazione del sistema-orientamento italiano e alla mancanza di metodologie e strumenti condivisi e verificati, proprio la mancanza di definizione delle funzioni di tale figura professionale che, secondo alcuni autori (Sarchielli 2000, Trapani et al. 2003), si descrive meglio in termini di configurazione piuttosto che di figura professionale. Il dibattito che ne scaturisce, inoltre, sembra trasversale anche rispetto alle numerose realtà nazionali, nonchè allargato al tema della formazione, qualifica e competenze, degli operatori di orientamento (Heirbert, 2001; McCarthy, 2002).

In una recente ricerca (Grimaldi, Laudadio, 2004), utilizzando un questionario centrato sulle attività svolte nei servizi su un campione di 243 operatori, è stato possibile arrivare all’individuazione di 4 prototipi professionali di operatori: tre di questi – informatore, counselor e tutor – sono figure che sembrano svolgere attività specifiche; al contrario, il quarto prototipo – definito factotum – dichiara di svolgere, indistintamente, tutte le funzioni ascrivibili alle prime tre figure.

In questo contributo si vogliono presentare i risultati di un censimento ISFOL sul mondo dell’orientamento, in cui è stato chiesto ai responsabili delle strutture di declinare le tipologie di figure professionali disponibili all’interno del proprio centro. La ricerca aveva fondamentalmente lo scopo di esplorare l’aspetto organizzativo dei servizi di orientamento e, nello specifico, di individuare gruppi (cluster) di configurazioni di operatori all’interno dello specifico contesto organizzativo.

L’analisi dei dati è stata condotta utilizzando, oltre alle tecniche tradizionali di clusterizzazione, delle procedure di clustering su base neurale (Ripley 1993, 1994; Pessa, 2004). Nello specifico per la cluster analysis è stata programmata una rete di Kohonen (Kohonen, 1995, 1997; Oja, Kaski, 1999).

L’analisi ha individuato 9 cluster di configurazioni organizzative.

Saranno presentate le configurazioni organizzative individuate ed una analisi inferenziale rispetto ad alcune dimensioni: area geografica, numero di utenti e tipologia di utenza, tipologie di pratiche e servizi.