Strategie di coping, benessere individuale e differenze di genere

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Associazione Italiana di Psicologia
XX CONGRESSO NAZIONALE DELLA SEZIONE DI PSICOLOGIA DELLO SVILUPPO

di MADDALENA BAUMGARTNER**, MARINA CONTI*, MARCO AMENDOLA**, ANDREA LAUDADIO*
*Facoltà di Psicologia 2 – Università di Roma “La Sapienza”
** Università di Cassino
e-mail: andrea.laudadio@uniroma1.it

Il coping è un costrutto cognitivo (Vollrath, 2001), comportamentale (Lazarus & Folkman, 1984) ed affettivo (Frydenberg, Rouley, 1998), influenzato dalle caratteristiche di personalità individuali (Asprea & Villone Betocchi, 1998) in risposta ad un evento stressante o ad una situazione problematica (Lazarus, 1996, 1991) avente come obiettivo la gestione dello stato di difficoltà (Weisz, 1982, 1995) tramite la messa in atto di diverse strategie (Frydenberg, 1997;) specifiche per il contesto (Asprea & Villone Betocchi, 1998) e costruito socialmente (Zani & Cicognani, 2002).

I numerosi aspetti, che rendono peraltro complesso tale costrutto, suggeriscono una relazione tra strategie di coping e il benessere. Lo studio di seguito presentato propone l’esplorazione e l’analisi della relazione tra benessere e coping, dimensioni che in letteratura vengono solitamente trattate in modo separato. Alcuni autori, come Filipp e Klauer (1991), ipotizzano diversi legami plausibili tra il coping e il benessere, tra cui quello di considerare il benessere soggettivo come obiettivo e conseguenza degli sforzi di coping. Un altro possibile legame tra queste due dimensioni consiste nel considerarle in un rapporto di influenza reciproca: si ha, in questo caso, un legame di interdipendenza che rende ognuno dei due costrutti sia causa che effetto dell’altro.

Indipendentemente dal tipo di legame, diversi autori (Endler & Parker, 1989; McCrae & Costa, 1986; Miller, Brody & Summerton, 1988) nelle loro ricerche dimostrano quanto le strategie di coping giochino un ruolo fondamentale sul benessere fisico e psicologico di un individuo che si trova ad affrontare una situazione negativa o stressante.

L’obiettivo specifico della ricerca messa a punto è quello di esplorare una possibile relazione causale tra alcune, diverse, strategie di coping ed il benessere individuale.

Hanno partecipato alla ricerca 428 soggetti di cui il 53,27% femmine e il 46,73%  maschi. L’età media dei soggetti è di 17 anni e 1 mese (d.s. 5 mesi). L’età massima è di 19 anni e la minima di 16.

Rispetto alla scuola frequentata: il 28,14% proviene da un istituto professionale, il 22,33% da un liceo scientifico, il 21,16% da un istituto Tecnico, il 10,23% da un liceo classico, il 6,74% da un liceo linguistico, il 6,05% da un liceo socio-psico-pedagogico e il 5,35% da un liceo artistico.

Sono stati utilizzati due strumenti:

– “Io di fronte alle situazioni” (Grimaldi, Ghislieri, 2005) costituito da 47 item, con formato di risposta a 4 posizioni (da 1= mai a 4= sempre), articolati rispetto a 18 situazioni relative a 4 differenti ambiti: famiglia, scuola, tempo libero e amicizie. Lo strumento è suddiviso in 4 scale: Analisi e Valutazione della Situazione (AVS); Autocolpevolizzazione/Autocritica (AA); Ricerca Supporto Sociale (RSS); Evasione/Evitamento (EE). Il coefficiente alpha di Cronbach, calcolato su tutto il campione, è risultato pari a 0,591 per la scala AVS, 0,601 per la scala AA, 0,512 per la scala RSS e 0,531 per la scala EE.

– “Satisfaction with Life Scale” (Diener et al., 1985;Pavot, Diener, 1993) costituita da 5 item, con formato di risposta a 7 posizioni (da 1= Del tutto in disaccordo a 7 = Del tutto d’accordo), che mirano a valutare il grado di soddisfazione rispetto alla propria vita. Il coefficiente alpha di Cronbach, calcolato su tutto il campione, è risultato pari a 0,791.

Per poter spiegare il contributo di ciascuna strategia, è stata condotta una analisi con il metodo della regressione multipla utilizzando come predittori gli stili di coping e come variabile criterio la soddisfazione di vita.

Per quanto riguarda i maschi, il coefficiente di correlazione multipla risulta significativo [F(4,195)= 4,089, p<0,001]; contribuiscono alla spiegazione del benessere il ricorso all’analisi e valutazione della situazione e (inversamente) il ricorso all’Autocolpevolizzazione/Autocritica.

Anche per le femmine il coefficiente di correlazione multipla risulta significativo [F(4,223)= 7,155, p<0,001]; contribuiscono alla spiegazione del benessere, in questo caso, la Ricerca di Supporto Sociale e (inversamente) l’Autocolpevolizzazione/Autocritica.

I risultati delle analisi si prestano ad almeno due considerazioni: in primo luogo sembra confermata l’ipotesi di una relazione causale tra coping e benessere; inoltre, se l’Autocolpevolizzazione/Autocritica (AA) sembra essere inversamente legata al benessere per entrambi i generi, esisterebbe invece una relazione differente tra stile di fronteggiamento e benessere, strettamente associata alla variabile di genere: mentre per i maschi il benessere/soddisfazione rispetto alla propria vita sembra essere legato ad uno stile di coping attivo ed individuale, quale  l’Analisi e Valutazione della Situazione (AVS), per le femmine invece l’utilizzo della Ricerca del Supporto Sociale (RSS), quindi una strategia a sfondo sociale e collettivo sembra collegato ad una migliore condizione di benessere percepito.